mercoledì 23 settembre 2009

Cosmonauta



Allora...
Attenzione: se sei un nerd iper-tecnologico nostalgico comunista con il mito della politica degli anni 60 italiana e appassionato di cinema italiano che non sia Tornatore: questo messaggio è per te.
Questo film è stupendo, Non vincerà mai un oscar, non verrà mai menzionato nei libri di cinema, nessuno metterà questo dvd tra Arancia meccanica e Clerks (e certo: in italia nn c'è il dvd di clerks...). Ma questo film è stupendo.
Due ore di film serene serene, poche sbavature, bravi interpreti (tranne per un paio di elementi, ma ci può pure stare). Belli i personaggi, belli i ruoli, belli i contesti, giusti i momenti, appassionante la regia, bello il montaggio, belli i parallelismi, stupenda la colonna sonora. Che cazzo volere di più?

Vabbè... basta che sennò mi esalto troppo.

lunedì 21 settembre 2009

mercoledì 9 settembre 2009

9 settembre 2009

Oltre ad essere una data dai 3 "09" di fila, è anche il giorno in cui, ovviamente per meri interessi commerciali, viene distributa l'ennesima versione rimasterizzata della produzione musicale beatlessiana spacciandola appunto per il Beatles Day.
Poi c'è anche una cosa con un 9 di meno, cioè la notizia che uno dei più grandi gruppi della scena indie itagliana si sta per riunire per far sentire che il leone ruggisce ancora e per riprendersi quello che in un certo senso, gli spetta di diritto.
Solo coincidenze? Io e il mio amico immaginario schizofrenico pensiamo di no.

martedì 8 settembre 2009

domenica 6 settembre 2009

Favole post-moderne



C'era un tempo, in pre adolescenza, quando il dono della penna ballerina era fecondo e prolisso, in cui scrivevo delle favole con intento didattico e pedagogico. Non le solite banalità, ovviamente, ma quel tipo di banalità che poteva far colpo sulle amichette invitate a leggere sì tanta profondità di animo.
Ricordo sonetti, ballate, poesia in prosa. Il tutto coerentemente ispirato dalle letture dell'epoca: Hesse, Gibran e Calvino.

Effettivamente ogni tanto mi capita ancora di pensare, magari in quei momenti di prolungata attività cerebrale ridotta a delle nuove favole, ispirate nella forma sempre i tre di cui sopra, ma con il finale irruento, cinico e sarcastico tipico di Palahniuk, Bukowski e Coe.
Favole che fantastico sempre di leggere ai miei figli prima di andare a dormire, o raccontargliele passeggiando per strada nel parco sotto casa mentre uno tiene in mano il palloncino volante, e l'atra il gelato alla crema, entrambi rapiti dalla mia voce calda e rassicurante, e divertiti dagli sguardi attoniti della mamma.

Forse è questo il motivo principale per cui non trovo il coraggio di far uscire sta roba dalla testa e imprimerlo su fogli elettronici... tanto figli non ne ho.

martedì 1 settembre 2009