
C'è un gran bel disco, strano ma vero, degli anni '90 di un gruppo italiano (ancora più strano, ma sempre vero). Sono i Virginiana Miller, per chi non l'avesse capito.
Ricordo di aver letto da qualche parte, che in realtà Italiamobile non è un disco così tanto per fare qualcosa, ma un concept album: una specie di Divina Commedia contemporanea, o per meglio dire attualizzata ai giorni nostri.
Adesso, sinceramente, non è mia intenzione dire cosa dovrebbe o non dovrebbe essere il disco che sto ascoltando adesso, visto che non mi sembra il caso di fare una recensione di un disco di 10 anni... insomma: tristi sarete voi!
Però me lo sto ascoltando, e quando ascolto i VM vuol dire che gli equilibri sono interrotti e che ho bisogno di rilassarmi, magari con una bella tazza di tè o una birra gelata.
Oppure di una bella doccia, o di un bagno caldo.
Di stare al buio, o sdraiato su una spiaggia.
Di stare in compagnia, o di stare in silenzio.
Di pensare, riflettere, fare qualcosa di costruttivo tipo scrivere, oppure abbandonarmi al cazzeggio più totale.
Di dormire, o passeggiare.
Di essere felice, o triste.
Di essere un venerdì sera, o un sabato mattina.
Mi sono perso in una serie di contrasti di cui non sono più arbitro e giocatore.
Come un piccolo Dante Alighieri con tutto il disagio del suo tempo.
Come un timido Simone Lenzi con la sua voce profonda e nervosamente pacata.
...In questo grand tour...
(Attenzione: segue morale)
Ma gli equilibri sono fatti per essere ristabiliti, magari sulle macerie di quello precedente... un po' come quelle torri che anche se pendenti da secoli e secoli non hanno la benché minima intenzione di venire giù. Torri che han fatto della precarietà e l'instabilità la loro bandiera, il loro punto di forza più che di debolezza.
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