lunedì 9 febbraio 2009

Premere in caso di bisogno



Mi sono reso conto che the adolescenza experience è un tema che ricorre spesso nei miei inutili scritti.
In effetti c'è una forte attinenza tra la noia che mi spinge a scrivere queste righe a quella che provavo durante gli infiniti pomeriggi trascorsi in camera a fantasticare di come sarebbe stato avere 30 anni...

Era la noia che mi portava a leggere tanto e di tutto.
Hesse, de Carlo, Pirandello, Gibran, Kerouac, Tolkien, Pavese, King, Calvino, Pennac, Benni... giusto per citare qualcuno di quelli che non potrei dimenticare (per forza di cosa).
E a parte qualche rara eccezione son pochi i libri letti allora che ricordo con affetto ora, e che ogni tanto la voglia di rileggere mi assale.
Una splendida eccezione - strano a dirsi - è La guida galattica per gli autostoppisti, saga che definire Fantascienza è riduttivo. Visto che dentro c'è di tutto oltre la fantascienza.
Che poi, diciamolo, a me la fantascienza ha sempre fatto abbastanza cagare: non è proprio il mio genere, ma spinto dai consigli degli amici, un po' preso dalla curiosità, un po' perché ne avevo sempre sentito parlare come una pietra miliare della formazione di tutte le persone che frequentavo, lo lessi... e in effetti avevano ragione.

Prima, verso le 18, tornavo a casa attraversando il parco, e casualmente il mio sguardo è andato verso la luna piena che regna sovrana in questa sera di febbraio.
Ho visto una luna piena tonda, bella, lucente perfetta, in un cielo completamente sgombro da nuvole e pensieri.
Ho guardato alla luna e tra i tanti pensieri assillanti, mi domandavo senza risposta alcuna ...chissà che cosa sta facendo adesso Arthur Dent?...
E semplicemente sorpreso da tal osservazione ho continuato dritto a camminare con un mezzo sorriso e un mezzo passo rallentato.

Come se non bastasse... in ufficio sotto il monitor ho appeso un bigliettino con grandi lettere amichevoli che dice don't panic!.
E se lo dico io...

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