mercoledì 25 marzo 2009

Per fortuna che non mi sono ammalato.


I momenti che caratterizzavano il momento di scrivere sul libretto delle giustificazioni Indisposto durante la mia adolescenza, erano proprio rari e brevi.
Adesso, con la vecchiaia, quei momenti si fanno sempre più frequenti e più duraturi.
Adesso, con la vecchiaia, almeno un paio di volte l'anno mi tocca avere la febbre che mi trascina per almeno 2/3 giorni in uno stato che mia mamma amerebbe descrivere come leone in gabbia: Chiuso dentro casa, a girovagare in attesa di nulla da fare, e con poco giovamento di ciò.
  • Leggere non si può perché ho male al Gulliver;
  • Guardare la tele non si può perché durante il giorno son solo cazzate che altro;
  • Sentire la radio mi fa rimbombare il cervello;
  • Internet no perché dopo un po' mi scasso le balle.
Sono poche quindi le alternative. La più convincente è stare seduto immobile sul divano a pensare più o meno ricorsivamente a cosa cucinare maledicendo ogni colpo di tosse o ogni colata di naso o ogni brivido di freddo.

Un esperienza che non consiglio nemmeno a Candy Candy.
Meno male che stavolta è durato solo un giorno...

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