martedì 21 ottobre 2008

Recensione - Vinicio Capossela: Da Solo



Anche qui, esprimere un giudizio sintetico e asettico è molto difficile.
In questo preciso momento, mentre scrivo di Da Solo (l'ultima opera del grande Vinicio) ascolto Ovunque proteggi (penultima opera del grande Vinicio), e si nota la differenza.
Ecco: come si fa ad uscire con un disco come Da Solo che è intimo, introspettivo, sensibile, romantico, musicalmente semplice (ma con arrangiamenti molto complessi e ricercati) quando 3 anni prima c'era un disco in cui succedeva di tutto ma proprio di tutto?

Ecco che Poliedricità si riconferma ancora sinonimo di Vinicio, e stupisce.
Bisogna dire pure che ormai che degli autori nati negli anni 90, Capossela è l'unico che abbia mantenuto il suo livello sempre alto, e che nel reinventarsi l'abbia fatto sempre in maniera costruttiva, interessante, curiosa, innovativa... bella.
Sempre parlando di artisti sorti negli anni 90, delle ultime produzioni ormai mi ero abituato ad accettare per roba buona ciò che è al massimo decente (subsonica, daniele silvestri, max gazzè, samuele bersani)... roba trita e ritrita.
Capossela svetta su sti poveracci in maniera supersonica, li guarda dall'alto con almeno 10 spanne di differenze.

Devo quindi chiedere ringraziare Capossela perché con quest'opera sembra aver lanciato un messaggio molto preciso: La Musica d'Autore Bella Italiana esiste ancora, e non è monopolio di mostri grandi (anche anagraficamente) come Conte e Fossati (a cui seguirà recensione). C'è un posticino pure per lui.

Accattatevelo originale e lasciatevi sedurre dalle tracce numero 2, 5, 7 e 10.

3 commenti:

Tora ha detto...

m'hai convinto, me lo scarico

Anonimo ha detto...

bella rece! ;)

sentita la presentazione alla radio. il nuovo disco è radiofonicamente inascoltabile, ma è, giustamente, l'inica cosa che poteva fare dopo un lavoro immenso come Ovunque Proteggi.
Vinicio potrebbe fare un disco di scoregge, volendo, e sarebbe primo in classifica lo stesso perché la classe (e la poesia) non sono acqua.
ed è un genio anche nel prendere per il culo i fan troppo adoranti. ascoltare, per credere, Il paradiso dei calzini e la sigla di Braccio di ferro.
lo amo per questo!

Anonimo ha detto...

E' un autore che conosco pochissimo :-D

Grazie mille per il commento, CIAO!!!